L’impianto planimetrico dell’antico nucleo urbano di Gandino è quello medioevale, anche se la maggior parte degli edifici è successivo a tale epoca. Le vie tortuose, una volta interrotte da porte interne, e gli slarghi delle piazze dominate da monumenti significativi caratterizzano fortemente questa cittadina. In una di queste piazze, detta del Comune, in posizione contrapposta al municipio, si affaccia il Palazzo della Valle, dalla facciata seicentesca, sobria, impreziosita solo dai contorni lavorati delle finestre e del portone. L’edificio non è certamente prestigioso se raffrontato alle tante dimore nobili della cittadina, tuttavia è il luogo simbolo della comunità civile; qui si dibatte ancor oggi sui problemi sempre attuali del lavoro, della gestione della cosa pubblica, del rapporto tra i singoli individui, proprio come recitavano gli statuti che regolarono la vita civile nei secoli passati. Il Palazzo è stato oggetto di trasformazioni continue soprattutto nelle parti interne, ma è rimasto pressoché intatto il grande salone posto al piano primo e la scala di pietra arenaria con balaustre lavorate, che si diparte dall’androne che si apre sulla piazza dalla forma regolare, dominata dalla fontana e dal palazzo del Comune, ridisegnato secondo uno schema neoclassico nel secolo XIX.
Il Salone della Valle è un ambiente ampio con soffitto a padiglione, dove le pareti laterali sono nascoste alla vista dagli armadi d’epoca in legno di noce, dal disegno pulito ed essenziale. La specchiatura centrale della volta è decorata con una tela d’inizio novecento, opera del pittore locale Pietro Servalli, che rappresenta la stipula dell’atto di emancipazione di Gandino dalla famiglia Ficieni nel 1233. Il Palazzo della Valle venne edificato agli inizi del secolo XVII, circa venti anni dopo la costruzione della nuova residenza del Vicario, decisa dal Consiglio di Credenza con deliberazione 8 agosto 1590 e ricavata nell’ala di levante del Palazzo comunale. Esso ospitava gli uffici amministrativi e giudiziari (bancum iuris) del Vicario, ma soprattutto era la sede ufficiale del Consiglio della Comunità di Val Gandino, organo collegiale che si riuniva nell’omonimo salone sotto la presidenza appunto del Vicario o Podestà o Rettore, la massima autorità locale. Nel Salone della Valle, che attualmente è sede del Consiglio comunale, si conserva, entro antichi armadi, il prezioso archivio storico della comunità di Gandino e della Valle omonima.