Protettore contro le pestilenze, S. Rocco, nato a Montpellier tra il 1346-50 e morto a Voghera nel 1476-79, è stato uno dei Santi più venerati per le doti taumaturgiche che gli venivano riconosciute. Nei periodi bui del Medioevo, ma anche nel Rinascimento, le epidemie erano frequentissime; esse dipendevano da molti fattori e in particolare dalla miseria. Non sempre l’aiuto di Pie Associazioni come il Consorzio della Misericordia riuscivano a salvare vite umane, debilitate e costrette a vivere in condizioni igienico sanitarie precarie, che favorivano la diffusione delle epidemie. È questa la realtà che ha caratterizzato anche la vita della piccola comunità di Barzizza, che nel 1528-1530 è colpita dalla peste. Ben poco servirono le disposizioni rigide del Consiglio di Valle, costretto ad assoldare “netezatori”, uomini deputati a sgomberare le strade e le case dai morti seppellendoli in fosse comuni in località “Fossat”. Come spesso succedeva a quei tempi, in mancanza di rimedi naturali si fece riferimento al soprannaturale affidandosi al Protettore degli appestati.
Per dare attuazione al voto fatto dai sopravvissuti nel 1531, proprio in località “Fossat”, fu posta la prima pietra del piccolo oratorio, molto diverso dalla chiesa attuale. Si trattava di una santella dedicata a S. Rocco, S. Nicola da Tolentino e S. Liberata; la costruzione era chiusa da un’inferriata, con un piccolo altare e con la statua del Santo protettore degli appestati. Nel corso del tempo, grazie alle offerte raccolte e gestite da una commissione apposita, si apportarono piccole migliorie come la sistemazione del pavimento in cotto immediatamente esterno alla cappella. La chiesa attuale, ampliamento dell’oratorio cinquecentesco e consacrata l’8 agosto del 1869 dal Prevosto di Gandino don Andrea Rudelli, delegato dal vescovo di Bergamo mons. Pietro Luigi Speranza, proponeva una soluzione classicheggiante finita ad intonaco. Anche la nuova chiesa sorse in forza di un voto per lo scampato pericolo dal colera che colpì pesantemente il territorio bergamasco. La scelta compositiva della facciata attuale è del 1989; essa annulla l’equilibrio originario dove il timpano e le lesene della fronte principale disegnavano un volume essenziale e pulito, senza i grossolani interventi di rimozione parziale dell’intonaco dal sapore casereccio.
CHURCH OF ST.ROCH
Saint Roch, protector against plagues, was born in Montpellier between 1346-50 and died in Voghera in 1476-79, he was one of the most venerated saints for his healing powers. In the dark periods of the Middle Ages, but also during Renaissance, epidemics were very frequent; there were many reasons, but for sure the main one was the poverty condition. The help of charitable associations such as the Consorzio della Misericordia (Mercy Consortium) were not always able to save human lives, debilitated and forced to live in precarious hygienic-sanitation conditions, which favored the spread of epidemics and diseases.
This is the reality that also characterized the life of the small community of Barzizza, which was struck by the plague in 1528-1530. The rigid provisions of the Valley Council were of little use, they were forced to hire netezatori, men appointed to clear the streets and houses of the deceased by burying them in mass graves in the “Fossat” area. As no natural remedies were available, supernatural was the reference as it often happened in those times and therefore people relied on the Protector of plague victims. To implement the vow made by the survivors in 1531, the first stone of the small oratory was laid in location “Fossat”, very different from the current church. It was a shrine dedicated to St. Roch, St. Nicholas of Tolentino and St. Liberata; the building was closed by a grating, with a small altar and a statue of the saint patron of plague victims. With time, thanks to the donations collected and managed by a special commission, small improvements were made such as the arrangement of the terracotta floor immediately outside the chapel. The current church, an extension of the sixteenth-century oratory was finished using a classical solution in plaster; it was consecrated on 8 August 1869 by the Parish Priest of Gandino Don Andrea Rudelli, delegated by the Bishop of Bergamo Monsignor. Pietro Luigi Speranza. The new church was also built according to a vote made in sign of gratitude for having spared the village from cholera which heavily affected the Bergamo area. The compositional choice of the current facade dates back to 1989; it cancels the original balance where the tympanum and the pilasters of the main front designed an essential and clean volume, without mentioning the rough restoration works which partially removed homemade plaster.