Quirino Gasparini genio gandinese

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Quirino Antonio Ponziano Valentino Flaviano Gasparini nacque a Gandino (Bergamo) il 24 ottobre 1721, figlio di Francesco (c. 1673-1746) e Anna Sesini. Dopo avere studiato con Giovanni Francesco Silani, organista in S. Maria Maggiore a Bergamo e successivamente con Giovanni Andrea Fioroni, maestro di cappella del duomo di Milano, Gasparini fu allievo di padre Giovanni Battista Martini. Ordinato sacerdote nel 1745 a Bergamo, nel 1751 divenne membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna, superando l’esame di ammissione con una antifona a 5 voci dal titolo “Exi cito in plateas”, tuttora ivi conservata in partitura autografa.

Violoncellista e compositore, svolse la propria attività esclusivamente in Italia, articolata tra le città di Vercelli (dove fu chiamato nel 1758), Bergamo e in seguito Brescia, Venezia e infine Torino, dove divenne maestro di cappella della Cattedrale nel 1760, e successivamente maestro di cappella alla corte reale dei Savoia.

Gasparini sembra avere ottenuto maggiori riconoscimenti in qualità di autore, piuttosto che come esecutore. Relativamente recente risulta la definitiva attribuzione al compositore gandinese di un “Adoramus te, Christe”, rivelata nel 1922 da Hermann Spies, musicologo e maestro di cappella a Salisburgo, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista organistica tedesca “GregoriusBlatt”. Fino ad allora la composizione era stata considerata opera di Wolfgang Amadeus Mozart, catalogata tra le sue opere nel catalogo Köchel con il numero d’ordine K327. In realtà sarebbe stato Leopold Mozart a riprodurre il brano dal manoscritto del Gasparini, vergandolo su una partitura rinvenuta alla Biblioteca Jagellonica di Cracovia (Polonia). L’archivio della Cattedrale di Salisburgo conserva inoltre una copia manoscritta del mottetto “Plangam dolorem meum” e una copia dell’Adoramus te provenienti dal Mozart-Nachlass, l’eredità mozartiana; si tratta di copie realizzate dai copisti di Mozart ad uso del coro della Cattedrale.

W.A. Mozart fu allievo di contrappunto del Martini nel 1770. Gasparini e i Mozart si incontrarono, nel gennaio 1771 a Torino. Come testimoniato dal loro ricco epistolario, i Mozart mantennero per il maestro Gasparini un rapporto di stima e di rispetto, studiando ed eseguendo in patria i brani del maestro gandinese. In evidenza anche i “Mottetti per le Rogazioni” alla Sacra Sindone, composti da Gasparini nel maggio 1766, i cui manoscritti sono conservati presso il Fondo Musicale della Cappella dei Cantori di Torino. Si tratta di una serie di 4 mottetti: “Sicut cervus”, “Sicut cedrus”, “Aspice Domine” ed il conclusivo “Tuam Sindonem veneramur”. Nel 1770 Gasparini stampò ad Amsterdam lo “Stabat Mater”, inno a due soprani con violini e basso dedicato a Massimiliano Duca di Baviera.

Quirino Gasparini fu compositore prolifico, in particolare per quanto attiene al campo della musica sacra, ma si dedicò con profitto anche alla musica strumentale e operistica. Si ricordano fra gli altri Artaserse (1756), Mitridate (1767, partitura conservata nella Biblioteca Nazionale di Parigi e alla Biblioteca dell’Accademia Filarmonica di Torino); una azione musicale, in collaborazione con Giuseppe Sordella, dedicata all’imperatore Giuseppe II in occasione della sua visita a Torino (13 giugno 1769). La maestria del Gasparini compositore d’opera è testimoniata efficacemente in una lettera di Leopold Mozart a padre Martini del 2 gennaio 1771 riguardante l’omonima opera del figlio, nella quale si legge che alcune delle cantanti chiamate a interpretare l’opera in questione, in particolare Antonia Bernasconi, pretendevano di inserirvi alcune arie e un duetto tratti dalla corrispondente partitura del Gasparini. Recenti studi hanno dimostrato una reale conoscenza della struttura e dello spartito gaspariniano da parte di Wolfgang che con il “Mitridate, re di Ponto” ebbe il suo battesimo da operista proprio in Italia.
Gli spartiti autografi delle composizioni sacre di Quirino Gasparini sono conservate nelle biblioteche di Gandino, Bergamo, Assisi, Genova, Bologna, Londra, Bruxelles, Berlino.

Quirino Gasparini morì a Torino il 26 settembre 1778.

 

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