IL BORGO E LA SUA STORIA
Collocato su un assolato altipiano formato dall’azione congiunta del fiume Serio e del torrente Romna troviamo, in Media Valle Seriana ad un’ altitudine di 514 m. s.l.m., il paese di Casnigo.
Grazie alla sua fortunata collocazione è stato abitato sin dai più remoti tempi.
In epoca celtica è stato l’avamposto militare- religioso della mitica Parra, capitale dei Galli sino alla conquista romana e di questa sua funzione è rimasta un’ interessante presenza nei toponimi.
Importante, anche al tempo di Roma, per il controllo delle comunicazioni con l’alta valle e le adiacenti zone minerarie, ha mantenuto tale funzione pure nel Medioevo.
Tracce di questa importanza sono rimaste disseminate su tutto il territorio e ci permettono di apprezzarne la incomparabile, pur se spesso misconosciuta, bellezza.
Una visita del paese può iniziare dalla Chiesa Arcipresbiterale, già presente a cavallo dell’Anno Mille ma, in seguito, più volte rimaneggiata. Al suo interno si possono ammirare una tribuna lignea collocata sull’altare maggiore ed opera eccelsa dello scultore Montanino da Brescia, il coro di scuola fantoniana, tele dei principali pittori bergamaschi, una tela attribuita al Tintoretto o alla sua scuola ed una alla scuola di Tiziano ed i paliotti marmorei degli altari laterali.
LA CHIESA ARCIPRESBITERIALE DELL’ANNO 1000
Una visita del paese può iniziare dalla Chiesa Arcipresbiterale, già presente a cavallo dell’Anno Mille ma, in seguito, più volte rimaneggiata. Al suo interno si possono ammirare una tribuna lignea collocata sull’altare maggiore ed opera eccelsa dello scultore Montanino da Brescia, il coro di scuola fantoniana, tele dei principali pittori bergamaschi, una tela attribuita al Tintoretto o alla sua scuola ed una alla scuola di Tiziano ed i paliotti marmorei degli altari laterali.
La sacrestia è interamente occupata dagli splendidi armadi, opera di inizio Settecento attribuita ad Ignazio Illipront e che ne fanno un unico in Bergamasca per omogeneità e qualità. Questi armadi, a loro volta, custodiscono opere d’arte di inestimabile valore, accessibili su richiesta.
Fra queste si citano un piviale del XV sec. di scuola veneziano-bizantina, confezionato con la stessa porpora del mantello dei Dogi, pissidi di varie epoche cesellate con incomparabile arte ed un ostensorio, scelto dal vescovo per essere usato a Bergamo in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale. Poco distante si trova la ex chiesa di S. Spirito, risalente agli inizi del XVI sec., ora acquisita dal Comune ed in via di sistemazione per sfruttarne le eccezionali qualità acustiche.
Così si valorizzerà il “baghet”. tipica cornamusa bergamasca, recuperata al suo antico splendore, grazie al contributo dell’ ultimo suonatore vivente, che era casnighese, e all’opera dell’Associazione “Il Baghèt” avente sede ufficiale in Casnigo, dichiaratosi, con delibera comunale, “Paese del baghèt”.
Ad un’altitudine di poco superiore , collocata su uno splendido balcone aperto sulla Valle Gandino, la Valle Seriana e la Pianura Padana, almeno sino a Milano, troviamo il bellissimo Santuario della SS. Trinità, vero gioiello dell’arte romano gotica in bergamasca.
La arricchiscono affeschi del XV sec., un polittico dei Marinoni, un ciclo di affreschi, opera dei Baschenis e raffiguranti il Giudizio Universale , la vita e la passione di Gesù Cristo, profeti, apostoli e dottori della Chiesa. Quest’opera occupa l’arco trionfale ed il presbiterio, per cui il tutto è stato definito “la piccola Cappela Sistina bergamasca”,
Non si possono non citare l’elemosiniere in pietra risalente al XIII sec., il coro, opera di manodopera locale ma di altissima qualità, l’organo di fine XVII sec. e che non ha subito manomissioni significative, il gruppo statuario dei Re Magi e la ricchissima dotazione di reliquie collocate nei contenitori originali, databili tra la fine del XVI e l’inizio del XVII sec..
ARTE E CULTURA
Terminata la visita, ci si può recare, seguendo una strada che si snoda fra baite, prati e boschi, al Santuario della Madonna d’Erbia dove, dopo aver ammirato il panorama che offre questo balcone sulle Orobie e sull’Alta Valle Seriana ed averne apprezzato la semplicità e la tranquillità, tipiche di altri tempi, si visiterà il Santuario eretto per ricordare due apparizioni della Madonna: il 5 agosto 1550 ed il 6 agosto 1839.
La costruzione attuale risale al secolo scorso, ma contiene al suo interno un’ interessante raccolta di ex voto, il più vetusto dei quali, a testimonianza dell’antichità del culto, risale agli inizi del XIX sec.
Interessante anche la tribuna lignea che si trova nella nicchia destra del presbiterio, opera di artigianato bergamasco e risalente al XVII sec.
L’attenzione non può non cadere sull’ ultima talare indossata dal Beato Papa Giovanni Paolo II, donata poi al casnighese Franchina Mario che, a sua volta, ne ha fatto dono al santuario.
Negli anni questa reliquia di un così importante Papa è diventato meta di pellegrinaggi, contribuendo ad allargare la conoscenza di questo magnifico santuario.
Il ritorno potrà essere fatto seguendo, in alternativa alla strada percorsa in ascesa, l’antico sentiero godendo di scorci di vita campestre perchè si passa in mezzo a prati ben tenuti con case sovente abbellite da affreschi raffiguranti il miracolo avvenuto in Erbia e boschi ricchi di vita.
Una puntatina merita anche la chiesa campestre detta “Barbada” dedicata alla Madonna Addolorata.
Piacevole sarà passeggiare per le antiche e strette vie del paese alla ricerca di scorci e di santelle che se ne stanno in angoli appartati, aspettando che qualcuno con pazienza le venga a scoprire.
Eccezionale esempio di architettura civile è il teatrino esistente presso il Circolo Fratellanza, visitabile su richiesta e da godere all’interno del magnifico complesso edilizio risalente almeno al XVI sec. e già proprietà della famiglia Bonandrini.
APPUNTAMENTI E RICORRENZE
Una visita a Casnigo è particolarmente consigliabile nelle seguenti occasioni:
Vigilia dell’Epifania per assistere al corteo dei Magi che scendono nella notte, accompagnati da figuranti e dal suono del “Baghèt”, dal Santuario della Trinità in paese per distribuire doni ai bambini;
Triduo dei Morti, che cade nella quarta domenica di Quaresima, per ammirare la imponente raggera;
Festa della SS. Trinità per gustare sul piazzale del Santuario la tradizionale “Chesciöla è lacc” riproposta, nel più assoluto rispetto della tradizione, dalla Associazione Culturale “S. Spirito”;
5 e 6 agosto per le feste al Santuario della Madonna d’Erbia.
Nel resto dell’anno non mancano iniziative proposte dalle varie associazioni operanti in paese.