Informazioni
Il Roccolo Moretti, di proprietà privata, è uno storico presidio di caccia rappresentativo di un’attività assai diffusa nelle Valli Bergamasche. I Roccoli erano destinati alla cattura di uccelli per il consumo umano oppure per procurarsi uccelli vivi da richiamo. “Gli elementi strutturali di un impianto di cattura – scrive l’esperto Maurilio Grassi – sono essenzialmente due: le opere murarie e la vegetazione.
Le piante hanno la duplice funzione di nascondere le opere di cattura e al contempo servono di richiamo per gli uccelli di passo. Per questo non tutte le specie arboree vanno bene, occorre conoscerle, saperle coltivare e, soprattutto, potarle in maniera adeguata. E’ nata, per questo motivo, un’arte particolare. L’impianto, attorno a cui verte tutta la struttura del roccolo, è il casello (casel), la torretta coperta e nascosta da un insieme di piante. Essa si compone di un locale a piano terra dove sono riposti gli uccelli catturati (stansa fosca). Al primo piano è posto l’alloggio del roccolatore che segue giorno e notte l’attività del roccolo.
In alto c’è il locale dove si opera (stansa de l’oseladùr), che è costituito da una finestra con spioncino (spiunèra) da cui, l’uomo, osserva i movimenti esterni. Accanto o nella stessa finestra è ricavata un’altra apertura da cui il roccolatore interviene per effettuare la cattura degli animali (sbrofadüra). All’esterno abbiamo l’insieme delle piante che nascondono le reti e le pertiche che le sostengono, (sigaler) di forma tondeggiante. Oltre a quest’impianto principale corre una fila di reti esterne, posta linearmente o a semicerchio dette pasadä, utili per la cattura degli uccelli erranti. Fra gli alberi, appositamente tagliati, emerge una pianta con fronde secche (la bròca) che serve da richiamo per gli uccelli che non amano le fronde. Su un pezzo prativo piano o posto sopra un’apposita impalcatura, è posto lo zimbello (ol sambel). Serve, quest’impianto corredato da alcuni uccelli vivi, legati ad uno spago, da richiamo per lo stormo in avvicinamento. Altra struttura di richiamo è una gran gabbia, posta per terra, con all’interno degli uccelletti che si muovono in continuazione.
Il mezzo di richiamo per eccellenza è costituito da gabbie, appese alle piante, con all’interno un uccello che canta. A volte questi richiami sono integrati da zufoli (i sifoi), che imitano il canto d’alcuni volatili. Un attrezzo caratteristico del roccolo è lo spauracchio (sbroff), costituito da un bastone intessuto con rametti di salici a formare una sorta di “racchetta”. Per ultime, indispensabili, le reti che, secondo il diametro della maglia, prendono nomi diversi”.